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Perché questo posto dopo un anno ? Perché sembra, purtroppo ancora attualissimo. L’intelligenza emotiva è un elemento fondamentale per creare un engagement sostenibile, che bilancia assorbimento lavorativo, dedizione emozione e coinvolgimento energetico del dipendente, andando oltre il concetto di felicità e prevenendo il rischio di burnout. Questo è quanto emerso dalla conferenza “Felici, ma non coinvolti?” tenutasi all’FM Day 2018 di IFMA a Milano. Cosa vuol dire favorire e far crescere l’intelligenza emotiva? Dare importanza alle soft skill, a un ambiente favorevole per espressione emotiva e basato sulla experience design. leggi su wow-webmagazine.com
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480mila, prevalentemente uomini (76%) tra i 38 e i 58 anni (50%) e residenti nel Nord-Ovest del Paese (48%). Sono questi gli smart worker italiani secondo la relazione 2018 dell’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano. “Una rivoluzione da non fermare”, questo è il titolo della ricerca 2018 di OSW che ha fatto anche quest’anno il punto sulla diffusione, sulla percezione e sui risultati in termini di benessere e soddisfazione del fenomeno Smart Working nelle grandi, piccole e medie imprese del settore privato e nelle Pubbliche Amministrazioni. leggi su wow-webmagazine.com Quanti dei nostri edifici si adattano perfettamente all’organismo umano? Come possiamo modellare i nostri ambienti per adattarli alla forma del nostro corpo e della nostra mente? Come progettare per tutte le dimensioni del nostro essere? Domande poste a Sara Robinson che si basa su una indagine filosofico-architettonico-scientifica che rivela il legame profondo tra edificio ed emozioni. leggi su wow-webmagazine.com Il Chief Digital Officer è in cima alla classifica delle professioni più redditizie nel mondo digitale, stilata dalla società di advisory P4I elaborando i dati del sito confrontastipendio.it: 180 le figure professionali mappate, molte delle quali inesistenti o quasi sconosciute solo pochi anni fa. leggi su digital4biz L’Hi-Tech alleato della medicina: non si tratta di comuni tatuaggi, ma di sensori a fior di pelle dotati di caratteristiche tecniche in grado di rivelare, attraverso impulsi elettrici, le funzioni vitali del paziente, senza andare a “sporcare” la pelle dello stesso: l’applicazione può essere rimossa nel giro di qualche giorno con un risciacquo d’acqua. leggi su blastingnews Per Giuliano Noci, professore di Strategia e Marketing alla School of Management del Politecnico di Milano, il biomarketing rappresenta l’ulteriore evoluzione del neuromarketing. “Abbiamo la necessità di comprendere come risponde un individuo esposto a uno stimolo visivo, olfattivo o altro. Da qui la necessità di combinare nuove tecniche di rilevazione con quelle tradizionali …. A noi interessano una pluralità di segnali biometrici, per comprendere le emozioni e le reazioni suscitate da un prodotto, da un brand o da uno stimolo.” leggi su agi.it Si chiama 'Face' e a un'occhiata iniziale apparirebbe nient'altro che un manichino. Non fosse che il suo volto e' in grado di interagire, e mostrare reazione al comportamento umano. Una risposta genuina per come la intendiamo noi, cioe' empatica. Su questa idea sta lavorando il centro di ricerca Enrico Piaggio dell'universita' di Pisa. Ci fara' capire la reazione della macchina, in modo da creare sistemi piu' adatti". leggi su www, dire.it Le aziende intervistate mirano principalmente a incrementare la competitività sui mercati di riferimento e migliorare le relazioni con i clienti. ((indagine condotta in Italia da NetConsulting cube per conto di CA Technologies su un campione di 40 Direttori Sistemi Informativi e Manager di Dipartimenti IT in imprese di diversi settori con fatturato superiore ai 500 milioni di euro). leggi su lineaedp nto della competitività e della Customer Experience Nikhil Jain e Adam Zheng sono uomini molto impegnati. Occupandosi di incubatori per start-up tecnologiche, per loro non esistono orari né weekend. A un certo punto, capiscono che possono trasformare il problema in un’opportunità: si mettono in testa di sviluppare un applicativo in grado di generare un avatar 3D realistico, che possa riprodurre voce e movimenti. leggi su wired.it Il nostro rapporto col cellulare spiegato dalla scienza. Pare che ci siano 10 modi in cui lo smartphone ci sta cambiando: dagli effetti sulla vista a quelli su memoria e senso dell'orientamento; dalla fobia di non averlo alla dipendenza da notifiche. Per una riflessione su come questo accessorio sta cambiando il nostro corpo, l'accesso alle informazioni e la comunicazione. Ecco alcuni effetti più o meno noti. leggi su focus https://tinyurl.com/l2rzzh8 |
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Agosto 2019
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