“Il digitale ha cambiato molte cose e probabilmente definirla rivoluzione è sbagliato: io la vedo come una evoluzione costante che sta aumentando le capacità delle persone. Le organizzazioni, fatte di persone, devono evolvere di pari passo adottando strumenti, metodologie, linguaggi, sistemi e modelli attuali e sempre aggiornati. Sembra un paradosso, ma la prima a fare formazione continua dovrà esser proprio l'organizzazione e probabilmente con il tempo, dovrà imparare proprio dalle proprie persone, e non più il contrario”.
A mio avviso un passaggio dell’intervista sulla nuova modalità di interazione può costituire un esempio emblematico al proposito: “i nuovi media hanno dato vita a nuove modalità di dialogo, conversazione e feedback. Siamo passati da sistemi anonimi a sistemi trasparenti, da sistemi standalone a sistemi collaborativi, da sistemi di comunicazione asincroni a sincroni e realtime con feedback immediati. Queste modalità di interazione stanno cambiando anche le modalità con le quali le persone collaborano, condividono informazioni ma soprattutto le aspettative delle persone. Il realtime per esempio è sempre più richiesto, naturale e necessario allo stesso tempo: fare una azione, ricevere una reazione che modifica lo status emotivo, operativo o culturale permette alle persone di abilitare immediatamente nuovi comportamenti. La formazione non può più pensare di continuare ad erogare contenuti asincroni o ancora frontali e non interattivi, sistemi di verifica con risposte non realtime ma soprattutto non è pensabile per la formazione pensare che il contenuto formativo sia costruito solo top down invece di orizzontale, collaborativo, partecipativo e trasparente”. post completo